Perché l’applicazione dei diritti civili e politici dei Cittadini del Territorio Libero è presupposto fondamentale per lo sviluppo del Territorio.
Nel corso di questi ultimi anni abbiamo talvolta parlato del mancato “Diritto allo Sviluppo” del nostro Territorio e molto spesso abbiamo nominato l’Allegato VIII al Trattato di Pace.
Questi due elementi di diritto apparentemente disgiunti sono in realtà profondamente interconnessi tra loro: l’Allegato VIII è lo strumento economico pratico per lo sviluppo del Territorio Libero di Trieste e la risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite A/RES/41/128 del 04.12.1986 fornisce invece la linea di condotta attraverso la quale questo strumento deve essere finalizzato.
Infatti, l’Allegato VIII non riguarda esclusivamente e in maniera limitata il Porto Libero di Trieste in quanto tale, ma è la risorsa “naturale” principale di cui il Territorio dispone e che per il TLT è stata concepita. Non di certo ad esclusivo beneficio di Roma, cioè di un altro Stato.
Questa risorsa deve essere sviluppata al fine dell’ottenimento del benessere collettivo e individuale dei cittadini del nostro Territorio, assieme al rispetto di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali.
Secondo quanto stabilito dalla risoluzione A/RES/41/128
Il diritto allo sviluppo è un diritto umano inalienabile in virtù del quale ogni persona umana e tutti i popoli sono legittimati a partecipare, a contribuire e a beneficiare dello sviluppo economico, sociale, culturale e politico, in cui tutti i diritti umani e tutte le libertà fondamentali possano essere pienamente realizzati. Il diritto umano allo sviluppo implica anche la piena realizzazione del diritto dei popoli all’autodeterminazione che comprende, sulla base delle previsioni di ambedue i Patti internazionali sui diritti umani, l’esercizio del loro inalienabile diritto alla piena sovranità su tutte le loro ricchezze e risorse naturali.”
Ne risulta evidente che lo sviluppo del Porto franco internazionale di Trieste deve avvenire, come stabilito, attraverso il rispetto e l’applicazione di tutti i diritti dei cittadini di questo Territorio, il fondamentale Diritto alla Cittadinanza in primis, ed i suoi relativi diritti civili e politici . Soltanto in questo modo, i benefici economici, e di conseguenza sociali derivanti dall’applicazione dell’Allegato VIII potranno essere orientati a vantaggio di questo Territorio e dei suoi abitanti.
Ciò significa che la ricchezza prodotta dallo strumento economico del TLT deve rimanere all’interno dei suoi confini ed essere ridistribuita equamente per il benessere e lo sviluppo della sua popolazione. Ciò implica anche che la sovranità della risorsa, qual è il Porto, deve appartenere al suo Popolo il quale detiene pieno diritto a decidere della sua gestione ed amministrazione. Non a caso, l’Allegato VIII delega espressamente anche all’Assemblea Popolare del TLT le decisioni concernenti l’ampliamento dei punti franchi e quali aziende vi si possano stabilire, attribuendo contemporaneamente a questa rappresentanza di cittadini anche la responsabilità dello sviluppo individuale e collettivo della comunità.
Di seguito il testo integrale della risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite A/RES/41/128 del 04.12.1986 – Dichiarazione sul Diritto allo Sviluppo, tradotto in italiano. Qui il link al testo originale in inglese.
Nazioni Unite – Assemblea Generale
A/RES/41/128 – 4 Dicembre 1986
Dichiarazione sul Diritto allo Sviluppo
L’Assemblea Generale,
Avendo presenti i fini e i principi della Carta delle Nazioni Unite per quanto concerne il perseguimento della cooperazione internazionale finalizzata a risolvere i problemi di natura economica, sociale, culturale e umanitaria e a promuovere e incoraggiare il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali per tutti senza distinzione di razza, sesso, lingua o religione,
Riconoscendo che lo sviluppo è un ampio processo economico, sociale, culturale e politico, che mira al costante miglioramento del benessere dell’intera popolazione e di tutti gli individui sulla base della loro attiva, libera e significativa partecipazione allo sviluppo e nell’equa distribuzione dei benefici che ne derivano,
Considerando che ai sensi della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo ognuno ha diritto a un ordine sociale e internazionale nel quale i diritti e le libertà riconosciuti nella Dichiarazione siano pienamente realizzati,
Richiamando le previsioni del Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali e del Patto internazionale sui diritti civili e politici,
Richiamando inoltre i pertinenti accordi, convenzioni, risoluzioni, raccomandazioni e altri strumenti delle Nazioni Unite e delle agenzie specializzate riguardanti lo sviluppo integrale dell’essere umano, il progresso economico e sociale e lo sviluppo di tutti i popoli, compresi quegli strumenti che concernono la decolonizzazione, la prevenzione della discriminazione, il rispetto per, e l’osservanza dei, diritti umani e delle libertà fondamentali, il mantenimento della pace e della sicurezza internazionali e l’ulteriore promozione delle relazioni amichevoli e della cooperazione fra Stati in conformità con la Carta,
Richiamando il diritto dei popoli all’autodeterminazione, in virtù del quale essi hanno il diritto di liberamente determinare il loro status politico e di perseguire il loro sviluppo economico, sociale e culturale,
Richiamando inoltre il diritto dei popoli a esercitare, ai sensi delle pertinenti norme di ambedue i Patti internazionali sui diritti umani, la loro piena e completa sovranità sulle loro ricchezze e risorse naturali,
Consapevole dell’obbligo che incombe agli Stati in base alla Carta di promuovere l’universale rispetto e osservanza dei diritti umani e delle libertà fondamentali per tutti senza alcuna distinzione di razza, colore, sesso, lingua, religione, opinione politica o di altro genere, origine nazionale o sociale, ricchezza, nascita o altro status,
Considerando che la eliminazione delle violazioni estese e flagranti dei diritti umani dei popoli e degli individui quali quelle che risultano dal colonialismo, neocolonialismo, apartheid, ogni forma di razzismo e discriminazione razziale, dominazione e occupazione straniera, aggressione e minacce contro la sovranità nazionale, l’unità nazionale e l’integrità territoriale e minacce di guerra, è in grado di contribuire alla creazione di circostanze propizie allo sviluppo di una grande parte dell’umanità,
Preoccupata dell’esistenza di seri ostacoli allo sviluppo e alla completa realizzazione delle persone e dei popoli, costituiti, tra gli altri, dalla violazione dei diritti civili, politici, economici, sociali e culturali, e considerando che tutti i diritti umani e libertà fondamentali sono indivisibili e interdipendenti e che, allo scopo di promuovere lo sviluppo, eguale attenzione e urgente considerazione devono essere date alla realizzazione, promozione e protezione dei diritti civili, politici, sociali, economici e culturali e che, conseguentemente, la promozione, il rispetto e il godimento di certi diritti umani e libertà fondamentali non possono giustificare la violazione di altri diritti e libertà fondamentali,
Considerando che la pace e la sicurezza internazionali sono elementi essenziali alla realizzazione del diritto allo sviluppo,
Riaffermando che esiste una stretta relazione tra disarmo e sviluppo e che il progresso nel campo del disarmo promuoverebbe in maniera considerevole il progresso nel campo dello sviluppo e che le risorse rese disponibili mediante il disarmo devono essere impiegate per lo sviluppo economico e sociale e per il benessere di tutti i popoli, in particolare di quelli dei paesi in via di sviluppo,
Riconoscendo che la persona umana è il soggetto centrale del processo di sviluppo e che pertanto le politiche per lo sviluppo devono fare dell’essere umano il principale partecipe e beneficiario dello sviluppo,
Riconoscendo che la creazione di condizioni favorevoli allo sviluppo dei popoli e degli individui è responsabilità primaria degli Stati,
Consapevole che gli sforzi intrapresi sul piano internazionale allo scopo di promuovere e proteggere i diritti umani devono essere accompagnati da sforzi intesi a stabilire un nuovo ordine economico internazionale,
Ribadendo che il diritto allo sviluppo è un diritto umano inalienabile e che l’eguaglianza delle opportunità per lo sviluppo è prerogativa sia delle nazioni sia degli individui che costituiscono le nazioni,
Proclama la seguente Dichiarazione sul diritto allo sviluppo:
Articolo 1
1. Il diritto allo sviluppo è un diritto umano inalienabile in virtù del quale ogni persona umana e tutti i popoli sono legittimati a partecipare, a contribuire e a beneficiare dello sviluppo economico, sociale, culturale e politico, in cui tutti i diritti umani e tutte le libertà fondamentali possano essere pienamente realizzati.
2. Il diritto umano allo sviluppo implica anche la piena realizzazione del diritto dei popoli all’autodeterminazione che comprende, sulla base delle previsioni di ambedue i Patti internazionali sui diritti umani, l’esercizio del loro inalienabile diritto alla piena sovranità su tutte le loro ricchezze e risorse naturali.
Articolo 2
1. La persona umana è il soggetto centrale dello sviluppo e deve essere partecipe attivo e beneficiario del diritto allo sviluppo.
2. Tutti gli esseri umani, individualmente e collettivamente, hanno la responsabilità dello sviluppo, che deve tenere conto della necessità che siano pienamente rispettati sia i loro diritti e libertà fondamentali, sia i loro doveri verso la comunità, condizione indispensabile per la piena realizzazione dell’essere umano; essi devono pertanto promuovere e proteggere un adeguato ordine politico, sociale ed economico per lo sviluppo.
3. Gli Stati hanno il diritto e il dovere di elaborare appropriate politiche di sviluppo nazionale che mirino al costante miglioramento del benessere dell’intera popolazione e di tutti gli individui, sulla base della loro attiva, libera e significativa partecipazione nello sviluppo e nella equa distribuzione dei benefici che ne risultano.
Articolo 3
1. Gli Stati hanno la principale responsabilità in ordine alla creazione di condizioni nazionali e internazionali favorevoli alla realizzazione del diritto allo sviluppo.
2. La realizzazione del diritto allo sviluppo richiede il pieno rispetto dei principi di diritto internazionale concernenti le relazioni amichevoli e la cooperazione fra Stati in conformità alla Carta delle Nazioni Unite.
3. Gli Stati hanno il dovere di cooperare tra loro nell’assicurare lo sviluppo e nell’eliminare gli ostacoli allo sviluppo. Gli Stati devono adempiere ai loro diritti e doveri in modo da promuovere un nuovo ordine economico internazionale basato sulla sovrana eguaglianza, sull’interdipendenza, sul reciproco interesse e sulla cooperazione fra tutti gli Stati, e da incoraggiare l’osservanza e la realizzazione dei diritti umani.
Articolo 4
1. Gli Stati hanno l’obbligo di adottare misure, individualmente e collettivamente, per elaborare politiche internazionali di sviluppo allo scopo di facilitare la piena realizzazione del diritto allo sviluppo.
2. Una vigorosa azione è richiesta per promuovere un più rapido sviluppo dei paesi in via di sviluppo. A complemento degli sforzi dei paesi in via di sviluppo, una efficace cooperazione internazionale è essenziale per fornire a questi paesi appropriati mezzi e facilitazioni per accelerare il loro complessivo sviluppo.
Articolo 5
Gli Stati adotteranno decise misure per eliminare le estese e flagranti violazioni dei diritti umani dei popoli e degli individui danneggiati da situazioni come quelle che discendono dall’apartheid, da tutte le forme di razzismo e di discriminazione razziale, colonialismo, dominazione e occupazione straniera, aggressione, interferenza straniera e minacce contro la sovranità nazionale, l’unità nazionale e l’integrità territoriale, minacce di guerra e rifiuto di riconoscere il fondamentale diritto dei popoli alla autodeterminazione.
Articolo 6
1. Tutti gli Stati devono cooperare al fine di promuovere, incoraggiare e rafforzare l’universale rispetto e l’osservanza di tutti i diritti umani e libertà fondamentali per tutti senza distinzione di razza, sesso, lingua o religione
2. Tutti i diritti umani e le libertà fondamentali sono indivisibili e interdipendenti; eguale attenzione e urgente considerazione devono essere date alla realizzazione, alla promozione e alla protezione dei diritti civili, politici, economici, sociali e culturali.
3. Gli Stati devono adottare misure per eliminare gli ostacoli allo sviluppo derivanti dalla mancata osservanza dei diritti civili e politici e dei diritti economici, sociali e culturali.
Articolo 7
Tutti gli Stati devono promuovere la costruzione, il mantenimento e il rafforzamento della pace e della sicurezza internazionale e, a questo fine, devono far di tutto per conseguire il disarmo generale e completo sotto effettivo controllo internazionale e per assicurare che le risorse rese disponibili da efficaci misure di disarmo siano utilizzate per lo sviluppo complessivo, in particolare per quello dei paesi in via di sviluppo.
Articolo 8
1. Gli Stati devono prendere, a livello nazionale, ogni necessaria misura per realizzare il diritto allo sviluppo e devono garantire, tra l’altro, eguali opportunità per tutti nell’accedere alle risorse di base, all’educazione, ai servizi sanitari, al cibo, all’alloggio, al lavoro e all’equa distribuzione del reddito. Efficaci misure devono essere prese per assicurare che le donne abbiano un ruolo attivo nel processo di sviluppo. Appropriate riforme economiche e sociali devono essere realizzate per sradicare tutte le ingiustizie sociali.
2. Gli Stati devono incoraggiare la partecipazione popolare in tutte le sfere quale importante fattore nello sviluppo e nella piena realizzazione di tutti i diritti umani.
Articolo 9
1. Tutti gli aspetti del diritto allo sviluppo enunciati in questa Dichiarazione sono indivisibili e interdipendenti e ciascuno di essi deve essere considerato nel contesto dell’insieme.
2. Nulla di quanto contenuto nella presente Dichiarazione sarà usato contro gli scopi e i principi delle Nazioni Unite o verrà interpretato nel senso che uno Stato, gruppo o persona abbia il diritto di intraprendere qualsiasi attività o compiere qualsiasi atto in violazione dei diritti enunciati nella Dichiarazione universale dei diritti umani e nei Patti internazionali sui diritti umani.
Articolo 10
Devono essere prese iniziative per assicurare il pieno esercizio e la progressiva attuazione del diritto allo sviluppo, comprese la formulazione, l’adozione e la realizzazione di misure politiche, legislative ed altre sul piano sia nazionale, sia internazionale.