Lettere inviate al responsabile per i Diritti Umani di TRIEST sulla persecutoria indagine e richiesta di pena del Pubblico Ministero Federico Frezza, in nome della Repubblica italiana, contro decine di pacifici cittadini del Territorio Libero di Trieste.
E’ trascorso un mese da quando un pubblico ministero italiano ha sostenuto che 37 cittadini, scelti a caso (?) fra migliaia di partecipanti ad una manifestazione legittima ed autorizzata dalla Questura, fossero responsabili di “ribellione”, di aver partecipato ad una manifestazione “intrinsecamente eversiva”, e di altri reati penali. La parte finale e descrittiva della chiusura delle indagini può essere consultata cliccando sull’immagine a destra.
Appena letto questo documento ci siamo resi conto di essere davanti ad una violazione palese e considerevole dei diritti umani, civili e politici di decine di cittadini.
E, fortunatamente, non siamo i soli.
Il Segretario Generale dell’UNPO (Organizzazione dei Popoli e delle Nazioni Non Rappresentate), Marino Busdachin, sostiene infatti che ci si trova davanti ad una “piena violazione dei diritti di opinione e di manifestazione”. Secondo Busdachin, la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, la Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, il Trattato sull’Unione Europea, la Carta di Nizza e perfino la costituzione italiana (Art. 21) “impegnano il Governo italiano a garantire i fondamentali diritti umani, civili e politici”.
Successivamente Busdachin esprime pieno supporto ai 37 cittadini inquisiti, oltre che alle azioni a tutela della libera espressione e della libertà di manifestare.
Il componente M5S della Camera dei Deputati italiana Aris Prodani e il componente M5S del Senato italiano Lorenzo Battista, entrambi di Trieste, hanno inviato due lettere di supporto ai cittadini coinvolti.
In questo caso non ci troviamo solamente di fronte alla descrizione di una serie di violazioni dei diritti dei singoli, ma anche alla disponibilità, da parte di Battista e di Prodani, a “tutelare coloro i quali, in pieno diritto, hanno ritenuto di manifestare liberamente il proprio pensiero”.
Un dettaglio importante, in queste lettere, consiste nel fatto che la disponibilità si estende anche ai consulenti dei due parlamentari.
Per la prima volta in 60 anni è quindi possibile agire a supporto dei triestini, sia in ambito italiano che in altre sedi internazionali, grazie all’impegno di sempre più soggetti disposti a far rispettare i diritti fondamentali di chi vive nel Territorio Libero di Trieste, in modo che questo tipo di violazioni e/o persecuzioni non si possano più ripetere.
Invitiamo quindi tutti i cittadini che intendono far valere i propri diritti, a partecipare — senza alcun timore di sorta — alla manifestazione indetta il prossimo
14 settembre 2014, con ritrovo alle ore 16:00 in
p.za Venezia (p.za Giuseppina/Josefsplatz) a Trieste.
Sarà un necessario momento di maturità, oltre che di rafforzamento della consapevolezza sui diritti dei cittadini del Territorio Libero di Trieste.
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