“L’Unione Europea non ha *indicato la via* agli italiani, l’Unione Europea ha ricordato ai senatori italiani che non sono titolati ad interporsi con Bruxelles.”
In questi giorni abbiamo letto molte reazioni provenienti da più fronti alla risposta della Commissione Europea in merito alla richiesta di riconoscimento dell’extradoganilità del Porto di Trieste.
A noi sarebbe piaciuto poter commentare la risposta del commissario all’economia dell’unione europea Paolo Gentiloni e del suo vice Maroš Šefčovič al Senato italiano che lo scorso giugno ha intimato a Bruxelles su input di una mozione della regione FVG, di concedere l’applicazione dell’allegato VIII per il porto libero di Trieste, ma ci sarebbe piaciuto ancor di più farlo con cognizione di causa, cioè dopo aver letto il documento ufficiale.
Peccato però che tale documento non risulta esser stato pubblicato, e come sappiamo, oramai, quasi ogni fatto generato dai politici italiani è fosco e ingannevole, e a quanto pare la risposta dell’Unione Europea è stata in realtà “comunicata verbalmente” a e da Roma, perciò, gioco forza, possiamo solo prendere atto dei virgolettati dei comunicati stampa di questi giorni.
Ad ogni buon conto, al di là della “non risposta” di Bruxelles ai senatori italiani, spacciata dai politicanti italo/triestini per “l’indicazione della via”, da tutta questa surreale faccenda risalta in pieno, ancora una volta, la loro preoccupante e imperdonabile incompetenza. Infatti non occorreva aspettare la risposta della commissione europea per sapere che il senato, cioè un ramo dell’organo legislativo di uno Stato (il Parlamento) NON HA COMPETENZA IN MATERIA INERENTE I RAPPORTI CON LA COMMISSIONE EUROPEA.
Anzichè fare sta ennesima figura da babbei incompetenti per poi scoprire l’acqua calda, non potevano chiederlo direttamente a noi lo scorso giugno, visto che avevamo pronta la risposta da rifilargli?
P.S. I nomi e cognomi dei geni italo/triestini autori della richiesta all’U.E. sono per la regione FVG: Claudio Giacomelli, Sergio Bolzonello, Mauro Di Bert, Massimo Moretuzzo, Giuseppe Ghersinich, Tiziano Centis, Andrea Ussai, Furio Honsell, Walter Zalukar e dulcis in fundo Massimiliano Fedriga e Francesco Russo (ex senatori). Per il senato: Tommaso Namicini e Vincenzo Amendola