Notificate agli Uffici ONU competenti e ai Rappresentanti Permanenti dei 21 Stati firmatari del Trattato di Pace del 1947 le incaute negazioni sul Territorio Libero di Trieste da parte del Commissario di Governo, signora Annapaola Porzio.
Lo scorso gennaio, un cittadino del TLT ha rivolto alcune domande attinenti lo status giuridico di Trieste assieme al suo Territorio alla sig.ra Annapaola Porzio, interpellata nella veste di Commissario del Governo per Trieste. Questo incarico, dall’originale mandato governativo italiano per la Zona A del Territorio Libero di Trieste, è stato forzatamente esteso nel 1963 all’intera regione Friuli Venezia Giulia, al solo evidente scopo di snaturare la peculiarità internazionalistica del nostro Territorio e della Free Zone del nostro Porto Internazionale, spostando le sue competenze da Trieste fino a Maniago e Paluzza (!?).
Ebbene, la risposta della Porzio è stata a dir poco avventata e sconcertante. La signora, rispondendo nella veste di Prefetta di Trieste è arrivata laddove nessuno nel corso di oltre mezzo secolo è arrivato. Nella sua stizzita e incauta contro missiva, infatti, l’ospite dell’attico di Piazza Grande, sostiene lapidariamente che “il così detto “territorio libero di Trieste” non esiste quale realtà giuridica” e ancora che “E’ assolutamente infondata qualsiasi notizia riguardo alla pretesa esistenza di “territorio libero di Trieste” che contesti e ponga in dubbio la piena, pacifica e incondizionata sovranità della Repubblica Italiana.” (nota: sul Territorio Libero di Trieste.)
Ricordiamo a tutti che nessuno, a livello ufficiale italiano o internazionale, ha mai negato quanto asserito inequivocabilmente dal Trattato di Pace – tanto meno negli ultimi cinque anni – ovvero nella fase di crescente e martellante campagna di rivelazione messa in atto dai Cittadini del TLT presso tutte le sedi diplomatiche internazionali, sulle Leggi vigenti che regolano l’area geografica posta tra il Timavo e il Quieto, ma che Italia, Slovenia e Croazia tutt’oggi vorrebbero rimuovere a 70 anni da quanto imposto dai vincitori del secondo conflitto mondiale.
La risposta della signora Porzio ha consentito a Triest NGO di denunciare la presa di posizione unilaterale italiana ai responsabili delle missioni diplomatiche permanenti ONU di Ginevra dei 21 Stati firmatari del Trattato di Pace ed ai due Uffici ONU competenti, i quali ci hanno risposto con insolita celerità e manifestando la volontà di incontrarci di persona questa settimana.
Di seguito il testo della lettera del 11 luglio 2017 tradotto in italiano protocollato dal OHCHR di Ginevra:
Egregi Signori,
Il 31 marzo 2017, la TRIEST NGO ha presentato all’Ufficio Protocollo del OHCHR una petizione firmata nel periodo 2013-2014 da più di 14.000 cittadini della “zona A” del TLT (vai al link). In questa petizione, i cittadini hanno denunciato alle persone incaricate, le violazioni del mandato di amministrazione da parte dell’Italia sulla zona A, conferito con il Memorandum d’intesa di Londra, siglato il 5 ottobre 1954.
Tra le varie violazioni, le più rilevanti sono:
- Simulazione di sovranità sul Territorio di Trieste: il territorio è stato occupato manu militari e illegalmente annesso dall’Italia dal 26 ottobre 1954. L’amministrazione civile non è mai stata attuata come previsto dal Memorandum d’intesa di Londra;
- Inclusione del Porto franco internazionale tra i 24 porti italiani, il quale viene amministrato secondo la legge italiana, anziché secondo le disposizioni previste dall’Allegato VIII del Trattato di Pace del 10 febbraio 1947 (Strumento per il Porto Libero di Trieste);
- Negazione arbitraria del diritto alla cittadinanza, stabilita dall’articolo 6, Allegato VI del Trattato di Pace e tutti i relativi diritti civili e politici come cittadini del Territorio Libero di Trieste.
Questi inadempimenti, riportati dai cittadini del TLT, sono evidenti violazioni di:
a) le decisioni del Consiglio dei Ministri degli Affari Esteri (Stati Uniti d’America, Regno Unito, Francia e Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche), convenute a New York il 12 dicembre 1946 (S/224/Rev.1);
b) la Risoluzione 16 del Consiglio di Sicurezza (S/RES/16) del 10 gennaio 1947;
c) il Trattato di Pace con l’Italia firmato a Parigi il 10 febbraio 1947;
d) il Memorandum d’intesa siglato a Londra il 5 ottobre 1954 (S/3301 e S/3301/Add.1);
e) la Carta delle Nazioni Unite;
f) i Diritti Umani fondamentali dei cittadini del Territorio Libero di Trieste (Diritto di Cittadinanza);
g) il Diritto allo sviluppo economico dei cittadini del Territorio Libero di Trieste;
h) la Legge italiana: Decreto Legislativo del Capo Provvisorio dello Stato del 28 novembre 1947, n. 1430 (Gazzetta Ufficiale italiana n.295 del 24.12.1947), ratificata con Legge del 25 novembre 1952, n. 3054 (Gazzetta Ufficiale italiana n.10 del 14.01.1953).
Nei primi giorni di aprile, siamo venuti a conoscenza che il 23 gennaio un cittadino del TLT ha rivolto alcune domande scritte al Commissario di Governo di Trieste, la signora Annapaola Porzio. L’8 marzo 2017, in qualità di Prefetto di Trieste (il Prefetto è un tipico ruolo italiano), e non di Commissario di Governo, ha risposto con le seguenti affermazioni (vedi lettera ):
- Il così detto “territorio libero di Trieste” non esiste quale realtà giuridica.
- Per approfondimenti giuridici può fare riferimento a diverse pronunce giurisdizionali (cfr. TAR FVG n. 400/2013 e n. 530/2013, C.d.S. n. 1350/2014).
- E’ assolutamente infondata qualsiasi notizia riguardo alla pretesa esistenza di “territorio libero di Trieste” che contesti e ponga in dubbio la piena, pacifica e incondizionata sovranità della Repubblica Italiana.”
Si fa notare che il Trattato di Pace di Parigi del 10 febbraio 1947 è stato riconosciuto dalla legislazione italiana dal Decreto Legislativo del Capo Provvisorio dello Stato del 28 novembre 1947, n. 1430 (Gazzetta Ufficiale italiana n.295 del 24.12.1947), ratificato con Legge del 25 novembre 1952 n. 3054 (Gazzetta Ufficiale italiana n. 10 del 14.01.1953) ed entrato in vigore il 15 settembre 1947, il quale ha istituito (e riconosciuto dall’Italia) la creazione del Territorio Libero di Trieste, assieme alle disposizioni previste dai suoi Allegati VI, VII e VIII e dal cruciale articolo 21, paragrafo 2, che afferma:
“La sovranità italiana sulla zona costituente il Territorio Libero di Trieste, così come esso è sopra definito, cesserà con l’entrata in vigore del presente Trattato.”
Le affermazioni dalla sig.ra Annapaola Porzio si dimostrano quindi false, sia giuridicamente che storicamente. La malafede del Prefetto italiano è evidente, anche dal fatto che nella sua lettera scrive deliberatamente “territorio libero” senza lettere maiuscole, negando anche la Risoluzione 16 del Consiglio di Sicurezza, con la quale è stato istituito il Territorio Libero di Trieste. È difficile considerarla una semplice svista; al contrario riflette la natura di occupatore/annessionista della Repubblica italiana su questo Territorio e conferma il disprezzo e l’insolenza delle autorità italiane verso il rispetto e l’applicazione delle leggi e dei trattati internazionali.
La risposta del Prefetto italiano, Annapaola Porzio, è prova evidente della simulazione di sovranità, denunciata da migliaia di cittadini della “zona A” del TLT attraverso la petizione sottoscritta, della quale abbiamo informato l’OHCHR, nonché della costante violazione dei diritti dei cittadini di questo Territorio.
In considerazione di quanto sopra, chiediamo:
- Quando la Repubblica italiana ha ottenuto la piena sovranità sulla “zona A” del Territorio Libero di Trieste?
- Quando i Ventuno Stati firmatari del Trattato di Pace hanno modificato gli articoli e Allegati inerenti il Territorio Libero di Trieste?
- Con quale risoluzione il Consiglio di Sicurezza ha affidato il mandato di amministrazione all’Italia per la zona A e alla (ex) Jugoslavia per la zona B? E quando e come alla Slovenia e Croazia?
- Quando l’amministrazione del 1954 all’Italia e alla (ex) Jugoslavia è diventata sovranità?
- Quando e come è venuta meno la responsabilità del Consiglio di Sicurezza dell’indipendenza e integrità sul Territorio Libero di Trieste e con quale procedura?
I cittadini del Territorio Libero di Trieste, al giorno d’oggi, grazie all’accesso alle informazioni, sono pienamente consapevoli del totale disprezzo e menefreghismo manifestato delle autorità italiane verso di loro, e la signora Annapaola Porzio ne è un esempio appropriato, e sono anche consapevoli della crescente sofferenza che questa colonizzazione ha causato da più di mezzo secolo a queste Popolazioni abbandonate al loro destino, come persecuzioni, migrazioni di massa, smantellamento dell’industria e crisi economiche, che hanno portato all’impoverimento, alla depressione, alla disoccupazione e a nessuna speranza per il futuro.
La responsabilità ultima deve essere attribuita a chi ha permesso all’Italia e all’ex Jugoslavia di irrompere in questo angolo di mondo, segnato da secolari delicati equilibri culturali, punto di incontro dei mondi latini, slavi e tedeschi; un Porto internazionale nel cuore dell’Europa, la cosa più lontana dalla barbarizzazione nazionalista italo-jugoslava, qui fomentata soprattutto dagli Stati Uniti d’America e dal Regno Unito. Questa indulgenza colpevole, da chi avrebbe dovuto applicare e controllare, ha causato inevitabilmente qui, per il popolo di questo Territorio, il fallimento nella lettera e nello spirito delle Nazioni Unite. Oggi questi cittadini sono determinati a procedere con qualsiasi azione lecita e legale atta al ripristino della giustizia e della verità.
Distinti saluti.
TRIEST NGO