Discorso integrale di Alfred De Zayas, Esperto dell’Alto Commissariato per i Diritti Umani ONU, con mandato per “un ordine internazionale equo e democratico“, alla prima manifestazione per il Territorio Libero di Trieste a Ginevra, Svizzera, organizzata da Triest NGO presso Place des Nations (ONU), il 15 settembre 2017.
Questo discorso, che tocca molti temi fondamentali, a partire dal diritto a vedere trattati internazionali rispettati, fino al problema della censura di questa Questione tramite i mass-media, segna l’entrata in una nuova fase del percorso verso l’applicazione dei diritti dei cittadini del Territorio Libero di Trieste.
Un nostro ringraziamento va a tutti coloro che hanno collaborato fino ad ora, con l’auspicio che il supporto a questa causa, che coinvolge tutta la popolazione, continui ad essere attento ed attivo, per lavorare assieme alla finalizzazione del nostro Stato.
E una sezione dell’Ordine Internazionale è, ovviamente, il diritto all’autodeterminazione, il diritto alla sovranità e il diritto a decidere. Il diritto a decidere il vostro futuro.
Sempre più spesso la pratica di condurre referendum è stata riconosciuta nel mondo; io ho proposto al Segretario Generale che la sua carica adotti un approccio più proattivo sui referendum, ed organizzi referendum in quei posti dove le persone pretendono di decidere sul loro status.
Un altro elemento della Legge Internazionale è l’obbligo di tutti gli stati di rispettare i trattati! Fra questi trattati che devono essere rispettati c’è anche il trattato di pace del 1947.
Ed è notevole come certi trattati vengano messi nel cassetto: il cassetto è chiuso a chiave, e nessuno ne parla più. E io questo argomento l’ho tirato fuori, e intendo continuare a farlo, perché è una questione aperta, e penso che voi abbiate il diritto che questa questione sia discussa pubblicamente.
Le Nazioni Unite, sfortunatamente, di solito arrivano troppo tardi nell’organizzare referendum, nell’organizzarne in Timor Est, nell’organizzare referendum in Sudan, nell’organizzarne in Etiopia ed Eritrea… tutti questi referendum dovrebbero essere stati fatti decenni prima, e le persone sarebbero state molto più felici.
Ora, nel vostro caso, il problema è più complesso, perché nessuno sa niente della vostra situazione!
I mass‐media ignorano più o meno sistematicamente la questione di Trieste. Questo non è solo un problema di Trieste, è il problema di molti altri popoli che stanno sperando che le Nazioni Unite li ascoltino. È per questo che questa manifestazione che state facendo è importante. Avete fatto bene, a venire qui a portare le vostre preoccupazioni davanti alle Nazioni Unite, e vi prometto che userò qualsiasi materiale riceverò dalla leadership, e lo trasmetterò al Segretario Generale.
So come fare discorsi lunghi, quindi non vi tedierò con un lungo discorso o lezioni sugli elementi dell’autodeterminazione: ho scritto un’intera relazione all’Assemblea Generale, di 28 pagine con 125 note a margine, sull’autodeterminazione, e 15 criteri su chi può richiederla e come. Non vi farò questo.
Tutto quello che voglio dire è che sono qui in solidarietà con le vostre preoccupazioni.
Avete preoccupazioni legittime che dovrebbero essere ascoltate, siamo qui per ascoltarvi, e io vi incoraggio a continuare a portare le vostre preoccupazioni alle Nazioni Unite e all’Unione Europea. Vi assicuro che ci sono moltissime persone in buona fede che, se conoscessero il vostro caso, lo supporterebbero.
Vi ringrazio.
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